La traduzione del certificato di matrimonio è una delle procedure necessarie per far sì che valga ufficialmente in Italia se il matrimonio è venuto all’estero o viceversa.
Trattandosi di una questione decisiva per beneficiare del matrimonio nel paese di arrivo è importante capire il procedimento necessario alla valenza del certificato.
Perché tradurre il certificato di matrimonio
Prima di elencare le motivazioni che possono spingere alla richiesta della traduzione del certificato di matrimonio è opportuno specificare come la traduzione stessa sia solo il primo passo per validare il certificato, è infatti necessario passare per l’asseverazione e la legalizzazione dello stesso per completare il processo.
La ragione principale che spinge le persone a richiedere la traduzione del certificato di matrimonio è ufficializzare la sua valenza in un paese diverso da quello in cui è stato redatto.
Un’altra possibile può essere ad esempio per permettere ai propri figli di ottenere la cittadinanza nel nuovo paese.
Altri incentivi che richiedono la trascrizione giuridica del certificato e la sua traduzione possono dipendere dal paese di destinazione preso in esame e pertanto sono a discrezione del singolo caso.
La procedura
Tradurre, asseverare e legalizzare un certificato di matrimonio sono gli elementi della procedura necessari per farlo valere ufficialmente nel paese di destinazione.
L’attività di traduzione si può affidare a uno studio presente nella propria città, ad esempio se la coppia è residente in provincia di Verona e cerca un’agenzia di traduzioni a Verona sarà la città da tenere presente senza dover forzatamente spostarsi a Roma o Milano.
Nella procedura è la pratica di asseverazione ad essere la più complicata.
La prima fase consiste nell’identificare il paese d’origine, quindi da dove proviene il certificato, e il paese di destinazione.
Nel caso dall’Italia si voglia validare il certificato in un paese estero è necessario seguire queste istruzioni:
se il paese di destinazione aderisce alla convenzione dell’Aia il certificato che è stato rilasciato dal comune deve essere portato nella Prefettura della provincia in cui è avvenuto il matrimonio e va richiesto in loco il timbro dell’apostille.
Fatto questo il certificato può essere dato in mano all’agenzia di traduzione che provvederà a consegnarlo tradotto nella lingua di destinazione alla Procura della Repubblica per ottenere l’apostille finale.
Nel caso il paese di destinazione non rientri nella convenzione dell’Aia il certificato di matrimonio dovrà sempre essere portato in Prefettura ma al posto del timbro dell’apostille andrà effettuato quello di legalizzazione e quando sarà consegnato alla Procura della Repubblica si effettuerà la legalizzazione finale.
In alcuni casi è possibile che sia richiesto un ulteriore timbro pagando una tariffa al Consolato del paese di destinazione.
Come è possibile notare la traduzione del certificato è solo una parte di un processo più articolato.
Se da un paese estero si vuole validare il certificato in Italia anche in questo caso è necessario osservare se il paese d’origine del certificato rientra nella convenzione dell’Aia. In questo caso saranno gli organi del paese stesso a dover rilasciare l’apostille del documento.
Il certificato viene poi inviato all’agenzia che provvede a tradurlo in italiano e asseverarlo presso il Tribunale.
Nel caso il paese d’origine non faccia parte della convenzione dell’Aia il documento di matrimonio va presentato presso i Consolati italiani presenti all’estero.
Le traduzioni dei certificati di matrimonio per essere ritenute valide devono recare il timbro “per traduzione conforme” che può essere applicato dal traduttore stesso qualora esista nel paese in questione la figura giuridica del traduttore. In caso ciò non sia possibile è necessaria la validazione della traduzione presso l’ufficio consolare.
La traduzione del certificato di matrimonio può essere autocertificata?
La traduzione del certificato di matrimonio per essere ritenuta valida deve passare per il processo di legalizzazione presso il Consolato italiano. Come è già stato illustrato è possibile per i paesi che hanno firmato la Convenzione dell’Aia avvalersi del procedimento tramite l’apostille.
Nel secondo caso si parla di certificati comunitari che non hanno bisogno di essere legalizzati perché redatti in modo considerato conforme alla legislazione degli Stati Europei, questo significa che la traduzione non deve essere certificata dal Consolato e può essere presentata dalle stesse agenzie di traduzione.
Dove tradurre il certificato di matrimonio
Il certificato di matrimonio può essere tradotto in un’agenzia di traduzioni che offra tra le sue competenze il servizio di traduzioni giurate.
È importante assicurarsi che le traduzioni siano giurate e non certificate in quanto la traduzione certificata non ha valore legale perché non è asseverata in tribunale mentre la traduzione giurata serve per i documenti che anche tradotti devono avere una validità legale.
È importante affidarsi a un’agenzia di traduzione con comprovata esperienza sul campo e che offra dei traduttori madrelingua specializzati nelle traduzioni giurate.