La figura del fotografo di matrimonio negli anni ha subito un’evoluzione esponenziale, grazie anche all’avvento del digitale. Grazie alle nuove tecnologie, la fotografia in generale è diventata più economica ed ha permesso di sperimentare maggiormente. Prima quando c’era solo il rullino, scattare una foto voleva dire automaticamente spendere soldi e fino a quando non si stampava non si aveva mai la certezza assoluta che il risultato fosse quello desiderato. Negli anni 90 i fotografi di matrimonio hanno fatto dei danni enormi, proponendo foto di cattivo gusto, tanto che ancora oggi molte persone appena sentono “fotografo di matrimonio” storcono il naso associando automaticamente le classiche foto kitsh di lui che guarda fuori dalla finestra o lei “arenata” sul letto. Tralasciamo poi tutto il repertorio fotografico della fotografia russa che solo a pensarci verrebbe da strapparsi gli occhi dalle orbite.
Al giorno d’oggi la situazione è migliorata tantissimo. Sia grazie a internet che ha permesso una maggiore comunicazione e confronto tra colleghi di tutto il mondo, sia grazie alla maggior cultura fotografica delle persone. Perché se da una parte è vero che le persone non studiano e l’analfabetismo di ritorno, soprattutto in Italia è a livelli altissimi, la diffusione di smart phone con fotocamere sempre più performanti sta iniziando a far capire all’utente medio che il solo mezzo tecnologico non serve per scattare delle belle fotografie.
Il fotografo non scatta semplicemente delle foto, ma racconta una storia attraverso i suoi lavori. L’abilità di sapere raccontare una storia (story telling in inglese) è fondamentale per un fotografo di matrimonio che solitamente è presente dall’inizio del matrimonio durante la preparazione, fino alla festa. Gli sposi si affidano ad un professionista proprio per questo motivo. Dopo aver visto i suoi lavori precedenti, scelgono un determinato fotografo perché vorrebbero che il loro matrimonio venisse raccontato in quel modo. Inoltre ritengo che un altro dei fattori che dovrebbero portare alla scelta di un fotografo piuttosto che un altro è l’affinità.
Sembra strano da dire, ma il fotografo è una delle persone più presenti durante tutto il matrimonio e avere una persona simpatica e allo stesso tempo discreta non è da sottovalutare. Il fotografo dovrebbe essere quasi invisibile, sia per non disturbare la cerimonia, ma anche per cogliere pose più spontanee. La cerimonia in chiesa è un rito per molte persone sacre, in primis per il prete, bisogna essere rispettosi, scattare nei momenti giusti e possibilmente senza flash. Gli ospiti solitamente quando vedono il fotografo si irrigidiscono o perché vogliono uscire al meglio o perché non amano proprio essere fotografati. Mimetizzarsi tra gli ospiti, ad esempio vestendosi come loro è importante per creare un racconto naturale, senza foto in posa statiche. In conclusione la scelta del fotografo non è così scontata, le foto sono la testimonianza di quella giornata unica ed irripetibile, le riguarderai fra cinquant’anni e fra cento anni le riguarderanno i tuoi figli e i tuoi nipoti e sarebbe un peccato avere un servizio fotografico non all’altezza del giorno più bello della tua vita.